Fuoco alla guerra 2017 - 2018
Relazioni
Da Settembre 2017 a Maggio 2018 si sono svolte le prove per l’allestimento dello spettacolo “Fuoco alla guerra” edizione 2017/2018, Coreografia e Regia di Fabrizio Manachini.
“Fuoco alla guerra” ha debuttato la prima volta il 19 Giugno 2017, Teatro Solvay, Rosignano, Livorno anche grazie al prezioso sostegno di Solvay Chimica Italia S.p.A. Ha poi proseguito in diverse città italiane (si veda la scheda sotto la home page del sito www.fondazione.it)
Lo spettacolo ha debuttato Domenica 6 Maggio 2018, ore 21, Teatro Trivulzio, Piazza Risorgimento 19, Melzo, Milano, con i ragazzi delle Borse di Studio 2017/2018 e l’intero ricavato è andato a sostegno “1 Mq di felicità” campagna di raccolta fondi per l’acquisto di Casa Filippide, Cassina De’ Pecchi, Milano.
“Fuoco alla Guerra”, compreso l’A.A. 2017/2018 è stato allestito 3 volte con ragazzi provenienti da: Rosignano (Livorno), Cecina (Livorno), Pontedera (Pisa), Massa, Livorno, Milano, Brescia, Mantova, Parma, Bergamo per un totale di circa 60 interpreti (ballerini, cantanti, attori e musicisti) divisi su 3 produzioni diverse.
Le prossime audizioni saranno fra Settembre e Novembre 2018 se vuoi candidarti fallo il prima possibile: info@fondazionea.it
Gli interpreti dello spettacolo “Fuoco alla Guerra”, che è stato il Primo Progetto ufficiale della Fondazione A, costituita in Giugno 2016, sono ragazzi di età compresa fra i dodici ed i diciotto anni, per esigenze narrative e drammaturgiche vi sono alcuni personaggi adulti.
Tutti gli interpreti provengono da ottime scuole di danza in questo caso tutte associate ad A.I.D.A. (Associazione Insegnanti di Danza Accademia diplomati presso il Teatro alla Scala di Milano) che ha richiesto il Progetto della Fondazione A in esclusiva per la città di Milano.
Tutti noi della Fondazione abbiamo notato molti miglioramenti tecnici su tutti gli interpreti durante il corso dell’anno, e questo lo si deve principalmente ad i loro insegnanti di danza in quanto il lavoro che svolgono con la nostra Fondazione verte soprattutto sulla parte artistica, interpretativa, e di formazione professionale a tutto tondo e tutto ciò è reso possibile solo se supportato da un’ottima tecnica ballettistica proprio come richiesto a dei professionisti adulti in sede di audizione.
Gli interpreti sono stati scelti fra circa 150 candidati, precedentemente segnalati dalle Direttrici delle scuole di danza che hanno chiesto di partecipare al progetto, per meriti tecnici, affidabilità, costanza e con forti motivazioni.
Attraverso quattro audizioni ne sono stati scelti 27, sapendo perfettamente che un terzo di loro non avrebbe superato il primo quadrimestre di prove: solo 17, grazie al loro splendido lavoro, sono arrivati al debutto.
Debutto che per molti di loro non è un punto di arrivo, ma di partenza!
Molti di loro, infatti, hanno ottenuto la Borsa di Studio per A.A. 2018/2019, sempre in forma totalmente gratuita.
Le relazioni che seguono sono state scritte da tutti loro e, per mantenerne intatta la freschezza della loro giovane età, non sono state modificate in nessun modo.
Molti di loro, oltre a sottolineare la loro crescita artistica e tecnica ed il forte aspetto socializzante, hanno evidenziato l’acquisizione della capacità di prendere impegni a lunga scadenza e rispettarli nel rispetto degli altri e nel rispetto di se stessi: questo e il nostro risultato più importante!
Tutti i ragazzi scelti per il cast si sono trovati per la prima volta ad interpretare un intero spettacolo professionale: questo ha comportato il dover apprendere le tecniche interpretative che permettessero loro di “saltare” da un personaggio all’altro in pochi minuti, personaggi che spesso si trovavano agli antipoti. Abituati a prendere parte a situazioni di saggio/spettacolo dove si trovavano ad essere coinvolti solo in alcune coreografie, all’inizio hanno dovuto superare grandi difficoltà proprio per l’impostazione professionale dove le varie tecniche di danza costituiscono il solo apparato di “testo”, pur avendo un’ottima preparazione tecnica.
Di seguito riportiamo le relazioni di tutti loro che, pur avendo partecipato allo stesso allestimento, hanno avuto sensazioni molto diverse.
Fabrizio Manachini, Direttore Artistico Fondazione A
- Per sapere cosa ha provato chi ha vissuto lo spettacolo dall’esterno, cioè gli spettatori, vi rimandiamo alle recensioni scritte direttamente dagli spettatori!
ALICE SANGA (12 anni), Ballerina e Attrice
Questo primo debutto è stata un esperienza bellissima come tutto il progetto. Mi sono molto divertita e ho imparato tantissimo sia per parte tecnica sia per parte espressiva. Mi piacerebbe moltissimo continuare questo progetto anche l’anno prossimo. Ho interpretato molti personaggi e in molti mi sentivo sicura, in alcuni ho fatto più fatica.
Non vedo l’ora che arrivino altre repliche dove sarò molto più sicura rispetto alla prima e darò ovviamente di più rispetto alla prima volta. All’inizio dell’anno le prove erano difficili perché ci insegnavano molti balletti, poi andando avanti la fatica si è spostata sull’espressività che bisogna sempre tenere.
Tutto il lavoro fatto ha portato grandissimi risultati e non vedo l’ora di fare altre repliche.
AURORA REDAELLI (13 anni), ballerina e attrice
Penso che la Fondazione A mi abbia aiutato molto a livello della mia tecnica e dell’espressività della danza.
Con questa Esperienza ho conosciuto nuove ragazze con le quali ho instaurato un’ottima amicizia, durante lo spettacolo ci siamo anche aiutate a vicenda. Mi è piaciuta molto questa esperienza perché mi ha fatto capire tutto quello che c’è dietro a un grande spettacolo come quello che abbiamo fatto noi. Questi mesi passati a provare mi hanno aiutato a organizzarmi sia durante lo spettacolo che nella mia vita quotidiana. Ho capito che se non si è organizzati si potrebbe arrivare impreparati a qualsiasi cosa. Spero che la Fondazione A tenga questo cast anche l’anno prossimo perché è stato divertente lavorare a livello più professionale con le mie amiche.
BEATRICE CACCIAMATTI (13 anni), ballerina e attrice
Penso che la Borsa di Studio che mi è stata assegnata dalla Fondazione A sia stata un’esperienza molto divertente e soprattutto utile.
Questo perché mi ha dato la possibilità di aprirmi in modo più approfondito al mondo professionale. Inoltre penso che sia stata molto utile anche nell’ambito della tecnica e soprattutto dell’interpretazione. Dico dell’interpretazione perché prima di questa esperienza durante gli spettacoli di danza non riuscivo ad interpretare i personaggi come lo faccio ora.
Invece parlo di tecnica perché durante tutto il corso del progetto ho notato in me dei miglioramenti rispetto a quando ho iniziato. In questo progetto abbiamo preparato uno spettacolo intitolato “Fuoco alla Guerra” con due prove al mese per nove mesi, quindi da Settembre 2017 a Maggio 2018.
Il primo debutto è stato Domenica 6 Maggio 2018 e anche quella è stata una bellissima esperienza.
Parlando dello spettacolo vero e proprio, “Fuoco alla guerra” serve a mostrare alla gente la realtà che porta la guerra, quindi la vera domanda è: quando durante un conflitto si perdono parenti, amici o persone care l’importanza è davvero essere dalla parte dei vincitori?
Lo spettacolo inizia con una rappresentazione di un esercito sottolineando la pericolosità del fuoco.
Successivamente si ribalta totalmente dividendosi in due parti: quella positiva (bianca) e quella negativa (nera).
Durante la parte positiva vengono mostrati personaggi allegri come delle ballerine stupide o dei bambini che giocano, mentre durante la parte negativa viene mostrato l’orrore della guerra e messa in rilievo la catastrofe raccontata nel libro “Il bambino con il pigiama a righe”
Il personaggio che mi è piaciuto di più è appunto il bambino con il pigiama a righe perché è un personaggio complesso da interpretare e per questo se viene svolto correttamente il pubblico lo percepisce di più e dato che il lavoro di un ballerino si basa sul trasmettere emozioni a qualcuno, mi ha colpito molto.
Mi è piaciuto soprattutto il significato dello spettacolo in generale perche sono idee che man mano che si va avanti si perdono, infatti l’uomo pensa troppo, come dicevo prima, a vincere al posto di pensare alle conseguenze che porta la guerra e soprattutto al dolore delle persone che vengono coinvolte
Inoltre volevo ringraziare appunto la Fondazione A, il Direttore Artistico Fabrizio Manachini (n.d.r Coreografo e Regista dello spettacolo) e tutti i collaboratori per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza in modo sereno e soprattutto avendomi insegnato nuove cose nell’ambito teatrale e professionale
CAMILLA ASSANELLI (12 anni), ballerina e attrice
Il mio anno nella Fondazione A:
il giorno 23 Settembre 2017 ho fatto l’audizione per entrare a far parte del progetto “Fuoco alla Guerra”, pur non sapendo bene cosa mi aspettasse: l’audizione infatti ci è stata consigliata dalla mia insegnante di danza, che fa parte della associazione A.I.D.A. Il giorno stesso, terminata positivamente l’audizione, iniziammo subito le prove…
All’inizio il lavoro era abbastanza leggero, soprattutto perché dovevamo ancora montare tutto, ma con l’avanzare dei mesi, le prove sono diventate sempre più impegnative, perché dovevamo pensare molto di più all’espressività del personaggio piuttosto che alla tecnica, e questo mi era un poco difficile.
Durante questo percorso la strada non è stata molto facile per nessuno, a partire dai vari abbandoni, fino ad arrivare alla costruzione finale dello spettacolo.
Il 6 Maggio 2018 abbiamo avuto il primo, grande e attesissimo spettacolo della Fondazione A ed è stato un miscuglio di emozioni: dall’ansia, alla paura, dall’energia fino ad arrivare alla gioia di aver potuto vedere i risultati del grande lavoro di insieme fatto durante l’anno.
Guardando “da fuori” la mia esperienza per e con la Fondazione A, credo di aver acquisito più confidenza dal punto di vista espressivo ed interpretativo, ma anche semplicemente più velocità nei cambi e soprattutto, rispetto alla presenza sul palco, ora credo di essere un pò più disinvolta a ballare e a viverlo senza troppa paura.
Un grazie speciale a Fabrizio!
ELISA STORTI (17 anni), ballerina e attrice
“Fuoco alla Guerra” è uno spettacolo che ha molto da insegnare sia agli interpreti che al pubblico.
Ho imparato cosa vuol dire organizzazione, disciplina, puntualità e lavoro di squadra. E’ un progetto che mi ha richiesto tempo, anima e concentrazione i quali sono stati ripagati totalmente dal debutto.
La particolarità che rende “Fuoco alla Guerra” diverso da altre rappresentazioni e che offre un lavoro interessante e dinamico per gli interpreti è la varietà di personaggi che vengono rappresentati dagli stessi artisti nel corso dello spettacolo.
Ho imparato a migliorare il mio lato interpretativo, a emozionarmi sul palco e soprattutto a far emozionare!
FILIPPO PAGANI (17 anni), ballerino e attore
Questo progetto mi ha fatto crescere sia dal punto di vista tecnico che interpretativo.
Mi ha aperto gli occhi facendomi notare tante piccole sfumature che solitamente non si notano nella realizzazione di un allestimento professionale.
Consiglio questo progetto, lo consiglio vivamente a coloro che non hanno mai fatto un’esperienza professionale, perché apre lo sguardo, le vedute e ti prepara ad un ipotetico futuro da ballerino. Sembra strano all’inizio, passa in mente l’idea di abbandonare tutto, perché è un grosso impegno, ma si tiene duro e si va avanti.
Alla fine regala una bellissima esperienza e una bellissima sensazione di felicità.
GAIA BAFFELLI (16 anni), ballerina e attrice
Quest’anno ho avuto l’onore di ricevere una Borsa di Studio dalla Fondazione A, e far parte del cast 2017/2018 dello spettacolo “Fuoco alla Guerra”.
Arrivata alla fine di questo percorso devo riconoscere che sono cresciuta molto sotto l’aspetto professionale, artistico e teatrale da quando è iniziato.
Questa esperienza per me è stata del tutto entusiasmante e mi ha fatto scoprire alcune nuove mie capacità, punti di forza e punti deboli.
Con questo progetto ho avuto la possibilità di condividere la danza non all’interno della mia scuola e di confrontarmi con nuove persone che condividono la mia passione.
Sono molto soddisfatta di questa esperienza, anche se faticosa mi ha dato modo di mettermi in gioco ogni volta di più.
Tutto ciò è stato reso possibile dalla professionalità dell’insegnante Fabrizio, un grazie speciale!
GAIA BRAMASCHI (12 anni), ballerina e attrice
Durante quest’anno, partecipando a questo progetto della Fondazione A, ho potuto vivere un’esperienza del tutto nuova, professionale e senza alcun dubbio ricca di grandi emozioni.
Non è stato sempre facile conciliare i ritmi quotidiani e i numerosi impegni con questo percorso, a volte la stanchezza era tanta soprattutto nella prima parte quanto dovevamo imparare le coreografie, cantare e recitare nello stesso momento.
uccessivamente però questo sforzo ha dato i suoi frutti anche oltre le mie aspettative.
Mi sono sperimentata in aspetti del tutto nuovi e credo di aver in parte vinto questa sfida, riuscendo ad arrivare sino alla fine e tirando fuori capacità che mai avrei pensato di avere.
Inoltre ho compreso che interpretare in uno spettacolo temi importanti e carichi di forte impatto emotivo, non significa che questa rappresentazione debba essere per forza priva di leggerezza e ironia.
Consiglierei sicuramente questa esperienza a tutti per poter arricchirsi sia dal punto di vista professionale che di crescita personale.
GAIA FE' (16 anni), ballerina e attrice
Questo progetto mi è piaciuto, mi ha fatta crescere e mi ha aiutato molto per quanto riguarda l’interpretazione.
Sono una ragazza molto vergognosa ma, grazie a questo percorso, sono riuscita a “sbloccarmi” e ad affrontare le mie paure. Ho dato il meglio di me stessa e sono davvero contenta.
GIADA RENICA (13 anni), ballerina e attrice
Iniziamo dal dire che mi sono divertita molto a prendere parte a questo progetto, forse all’inizio non mi piaceva, ma ora sono soddisfatta di quello che ho portato a casa e di quello che porterò in futuro, forse tecnicamente non è servito molto (n.d.r. lo scopo dei progetti della Fondazione A è artistico e non tecnico), ma in tutti gli altri aspetti sicuramente è servito.
Le mie “colleghe” sono molto simpatiche e lavorare con loro è bellissimo, poi mi piace molto come il Maestro (n.d.r. Il Coreografo e Regista) ci fa capire le cose, alcune volte ci ha sgridato molto però per una giusta causa, quindi mi piace avere come maestro lui e non sto dicendo che ci sgrida e basta: anzi scherziamo sempre, certo solo quando e appropriato farlo.
Il lavoro svolto e portato a termine, penso benissimo, non significa che dietro alle quinte sia tutto rose e fiori, come pensava mio papà: dietro le quinte bisogna essere organizzati. Infatti io pensavo di perdere qualcosa o di entrare in mutande, ma per fortuna mi sono organizzata benissimo come tutti, in realtà non ho avuto nessun problema che magari alle prove ho avuto. Meglio così!
Ho portato a termine tutto quanto come volevo e sono fiera di ciò che ho imparato nell’ambito del progetto.
LISA LO IACONO (16 anni), ballerina e attrice
L’esperienza passata all’interno di Fondazione A è stata parecchio impegnativa, ha comportato numerosi sacrifici che però si sono rilevati significativi e soprattutto efficaci.
Aiuta a confrontarsi sia con gli altri, ma soprattutto con sé stessi, mettendosi alla prova su capacità che non sapevamo di possedere. Il debutto è stata la conferma di tutto questo, poiché su quel palco abbiamo potuto mostrare ciò che abbiamo imparato a partire dal primo incontro.
MADDALENA PRATI (13 anni), ballerina e attrice
Realizzare lo spettacolo “Fuoco alla Guerra” è stata un’esperienza unica nel suo genere.
l progetto con la Fondazione A è stato un percorso di crescita che mi ha permesso di migliorare come ballerina, come attrice e, soprattutto, come persona.
Ogni lezione (n.d.r. prova per l’allestimento), infatti, è stata un’occasione per imparare e scoprire qualcosa di nuovo sulla danza, sul teatro e su me stessa.
L’impegno e i sacrifici sono stati sicuramente essenziali, ma le soddisfazioni e le emozioni provate in sala e sul palco hanno ripagato tutto quanto.
Un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile lo svolgersi di questo progetto e che hanno condiviso con me questa meravigliosa esperienza che mi ha permesso di aggiungere un tassello a quello che è l’infinito puzzle della danza.
MARIA MAZZOTTI (17 anni), ballerina e attrice
Il progetto è riuscito a lasciarmi e lasciarci tanto.
Si è dimostrato un percorso intenso, ma alla fine anche emozionante, tutto questo accompagnato da una grande professionalità e voglia di lavorare e impegnarsi, per portare a termine, con grande soddisfazione da parte di tutti, uno spettacolo ben concepito che è riuscito a colpire!
Sono felice e fiera di me stessa per averne fatto parte con costanza e sforzo, con dedizione e soddisfazione e con tanta voglia di migliorare.
MARTINA CARNEVALI (17 anni), ballerina e attrice
Ritengo che questo spettacolo sia un ottima opportunità di fare esperienza, di crescita e ampliamento dei propri orizzonti.
A mio parere lo spettacolo, organizzato nei minimi dettagli, arriva diretto a ciò che vuole mostrare senza possibilità di errore o smarrimento, ed è in grado di mantenere lo spettatore attento sulla scena, passando dal divertente e grottesco a temi violenti e tristi, senza incappare però nella possibilità di fraintendimento o di lasciare chi guarda nel dubbio davanti a ciò che vede.
NICOLE SCALVINI (13 anni), ballerina e attrice
La mia esperienza con la Fondazione A:
mi sono presentata al provino indetto per lo spettacolo “Fuoco alla Guerra”, nel Settembre 2017.
Mille erano le domande e le perplessità, ma a diecimila era la mia voglia di questa esperienza.
Le primissime prove hanno aumentato la mia curiosità verso lo spettacolo.
Non mi sono resa subito conto di quanto fosse impegnativo, perché la mia curiosità e la voglia di fare, annebbiava qualsiasi difficoltà che incontravo strada facendo.
Col passare del tempo ho preso consapevolezza della responsabilità che mi era stata data, del carico di lavoro e di tutte le rinunce che avrei dovuto fare, ma non ho mai messo in discussione la mia scelta perché al termine delle prove mi sentivo sempre soddisfatta. Ho trovato disponibilità e professionalità.
La parte dello spettacolo che mi è piaciuta di più è quella de “Il bambino con il pigiama a righe”, dove io interpretavo Bruno, il bambino tedesco. E’ stato intenso recitare quel ruolo e l’ho sentito “mio” fin dall’inizio.
Consiglio la visione di questo spettacolo a tutti, adulti e bambini, perché ci sono vari spezzoni frizzanti e divertenti che “alleggeriscono” un po’ lo spettacolo, che altrimenti per i più piccoli risulterebbe un po’ “difficile”.
Lo rifarei? Sì!!!!!!!!
ROBERTA MESSI (12 anni), ballerina e attrice
Questo progetto è stato molto interessante e divertente.
Ho imparato molto e soprattutto ho capito come si lavora in uno spettacolo professionale.
Mi sento molto migliorata nell’espressività e nell’interpretazione.
Un aspetto molto positivo di questo spettacolo è che ci fa sentire responsabili e indipendenti.
SARA ROSSI (18 anni), ballerina e attrice
Alla fine di questa esperienza ne esco molto contenta e arricchita, perché ho imparato moltissime cose utili sia nella danza che nella quotidianità. Ho lavorato con persone molto professionali che mi hanno messo a mio agio e che svolgevano seriamente il proprio lavoro. Ho apprezzato l’attenzione per i dettagli e la serietà, amalgamato perfettamente con il clima che si formava in sala durante le prove: un clima sereno, divertente e stimolante.
Voglio ringraziare Fabrizio Manachini (n.d.r. Coreografo e Regista), Patrizia Barbazza (n.d.r. Assistente alla Coreografia e Regia) e Laura Mannucci (n.d.r. Ufficio Stampa) insieme a tutti i miei compagni per avermi fatto trascorrere al meglio i weekend passati insieme mentre lavoravamo allo spettacolo, che alla fine è risultato proprio come ci aspettavamo.